Nacque a Scandiano da Giorgio e Laura Mattacoda. Compiuti gli studi inferiori a Scandiano, presso il convento dei Servi di Maria, si recò a Padova dove, in quello studio universitario, si accostò alla medicina. Nel 1596 lo troviamo a Bologna dove, il 28 marzo 1597, si laureò in filosofia e medicina. Da Bologna il giovane medico si trasferì a Roma per esercitare, presso l’ospedale di S.Maria della Consolazione, la professione e perfezionarsi nella chirurgia. Dopo il proficuo soggiorno romano fece ritorno a Scandiano e successivamente a Ferrara presso l’ospedale di S.Anna dove divenne 1° chirurgo. A Ferrara ottenne nel 1612 la cattedra di chirurgia presso l’università. Il suo metodo chirurgico innovatore e le sue nuove acquisizioni relative alla cura delle ferite, delle fratture ed al trattamento dei tumori le raccolse nell’opera che lo rese famoso in tutta Europa : il “De Rara Vulnerum medicatione”, pubblicato a Venezia nel 1616.
L’opera trovò molti consensi fra gli studiosi del tempo ed ebbe ben tre edizioni. Ammalatosi gravemente nel 1630 decise di prendere i voti e di ritirarsi in un convento di Francescani col nome di padre Liberato da Scandiano. Pur mantenendo la nuova condizione religiosa continuò, col consenso dei superiori l’esercizio dell’arte chirurgica. Morì nel convento dei francescani di Bologna nel 1647.
Il padre Liberato fu definito dal Tiraboschi uno dei più insigni tra gli scrittori di chirurgia ed il più benemerito di quest’arte nel suo secolo. Ed anche :”uno dei più grandi riformatori della chirurgia”.