Si rilevano testimonianze dell’esistenza della villa alla fine del secolo XVII. Apparteneva al marchese Carl’Antonio Giannini, Segretario di Stato del duca di Modena, una carica importante nella corte estense. Estintasi la famiglia Giannini, la tenuta e la villa furono vendute, prima ai Trivelli poi, agli inizi dell’ottocento, per discendenza, ai conti Spalletti, che tuttora la possiedono. L’attuale struttura della villa, del parco e dei diversi edifici annessi deriva da successive ristrutturazioni realizzate a partire dalla prima metà del secolo XIX quando il palazzo venne trasformato nelle forme attuali.
La facciata della villa é tripartita con corpo di raccordo alle due ali leggermente avanzate a torretta angolare.
Il prospetto é scandito da quattro lesene con capitello e concluso da un frontone a volute con orologio centrale ed "acroteri". Sulla copertura si imposta la torretta con ringhiera balconata all’intorno.
La villa é circondata da un grande parco con boschetti, capanne, laghetti, vivai, scuderia (recentemente restaurata come sede di meeting e cerimonie) ed un oratorio dedicato alla "Mater Pietatis" costruito verso la fine del secolo XIX. Il disegno del grande parco all’inglese è del celebre botanico e paesaggista Achille Villoresi, che fu direttore del parco reale di Monza (1868). Tra gli altri edifici della tenuta si evidenziano il complesso colonico a corte chiusa, la casa del fattore ed il casino cadetto.
Nel 1887 villla Spalletti fu sede delle "grandi manovre dell’esercito italiano". In quell’occasione furono ospitati il Re e la Regina d’Italia, insieme a tutto lo stato maggiore.