La Rocchetta

La singolarità del contesto ambientale ed urbanistico del borgo medievale di Castellarano, aggrappato sopra il colle prospiciente il fiume Secchia, è arricchita da una serie di testimonianze  degli antichi apprestamenti difensivi che trovano espressione nella Rocchetta e nel Castello. La Rocchetta, bene pubblico di proprietà del Comune di Castellarano, è situata ai piedi del colle formando una specie di grande  rivellino, un avamposto a controllo delle vie di accesso all’ingresso del borgo. Occorreva infatti entrare nella Rocchetta ed attraversare l’angusto cortile interno per salire al Castello. Dalla Rocchetta, chiamata anche nei vecchi documenti “Castelletto” o “Porta”, partiva una cerchia di mura che cingevano tutto il colle. Scarsissime sono le notizie storiche che riportano la sua costruzione probabilmente alla seconda metà del sec. XV come richiama la presenza delle merlatura, dei piombatoi e delle luci ogivali.
La sua pianta irregolare è articolata a tre torrioni principali – la Torre Levatoia, la Torre Cappellana e la Torre della Rosa – sotto le quali si aprono gli accessi, un tempo muniti di saracinesche; a queste si aggiunge l’originale torretta “ettagonale” nell’angolo nord-est. Nella volta della porta Cappellana si trovava poi l’originale dell’affresco raffigurante la Madonna della Ghiara, recuperato negli anni settanta dalla Pro-Loco ed ora conservato nella sede Municipale. La Rocchetta mostra un insieme di sedimentazioni derivate dalle diverse fasi e funzioni storiche, di modifica ed accrescimento dell’impianto. Peraltro il suo aspetto esterno, specialmente verso il piazzale antistante, non differisce molto da quello di un castello rinascimentale caratterizzato dal bel loggiato al piano nobile.
La suggestione del passato ci viene trasmessa dalle denominazioni dei luoghi interni alla struttura che ne definivano la destinazione: Piazza d’Armi, Loggia del Mercato, Magazzini del sale.

La Rocchetta restaurata, si presta a semplici percorsi di visita che consentono di ammirare le preziose testimonianze restituite dai recenti rifacimenti:

  • Il fossato di difesa in cui un tempo scorreva l’acqua del Rio di Castellarano;
  • Le tre “porte” di cui due esterne, la Porta Maggiore con la Torre Levatoia e la Porta Cappellana che immette in Via Mulino e, una interna, che porta direttamente al Castello sormontata dalla Torre della Rosa;
  • Il Piazzale Cairoli, un tempo detto Piazza d’Armi, che serviva da filtro per intrappolare il nemico che avesse superato la Porta Maggiore;
  • Il “loggiato”, che con i suoi sei archi si affaccia sul fossato e sulla piazza antistante;
  • Il camminamento di ronda che conduce lungo i bastioni della Torre Levatoia, attraverso il loggiato, fino al giardino pensile.

Allegati